Il calciomercato è un’illusione ma per fortuna c’è
Ci siamo, è iniziato il mese di gennaio, quello del mercato pallonaro, un mercato complicato a prescindere. Il problema sta nel carico di aspettative quasi sempre eccessive, perché alimentano speranze che spesso diventano utopie. E’ una questione di tempi intanto, poi di portafoglio, certo, e infine di contorno. Di tempi, perché la lunga estate rallenta tutto: i pensieri, le idee, le valutazioni, i programmi, le strategie, le analisi, tutto si muove con modalità differenti. A gennaio invece non c’è tempo, il mercato impazzisce, si muove senza coerenza e più passano i giorni più l’affare diventa meno affare e soddisfa semplicemente la necessità di fare qualcosa. Poi di tempi perché dai nuovi arrivati si attende la svolta in un minuto, massimo due, e invece non è mai così. Difficile quindi inserire il tassello giusto, difficile cambiare completamente traiettoria, quando accade è perché sono tutti gli altri ad aver svoltato non l’ultimo arrivato. E una questione di soldi perché il calcio è in contrazione di consumi, c’è la spending review del pallone, arrivata sicuro un po’ tardi e questo complica ancora di più le cose. Vallo a trovare quello bravo che costa poco, magari fisicamente pronto, anche; è la banalità sacrale del pallone che mescola speranza e illusione con il dosaggio che pende inevitabilmente sulla seconda. E’ una questione di contorno perché il mercato di gennaio si muove su logiche che in molte occasioni hanno ben poco a che fare con il calcio giocato e molto con tutto il resto che gli gira attorno. C’è la piazza che pressa, intanto, e la società si sente di dover fare qualcosa perché chi non muove nulla a gennaio, dà la sensazione di essere poco concentrato sul campionato. Più passano i giorni, più l’affare diventa miraggio anche se una delle frasi che vola da sempre nel calcio è “il colpo dell’ultimo minuto”. L’errore è lì con il lampeggiante acceso e però lo commettono tutti, prima o poi. Senza soldi servirebbero idee chiare ma in questo periodo di grandi incertezze, con programmi societari che viaggiano sulle montagne russe, metterle a fuoco è impresa quasi impossibile. Il mercato è però uno dei momenti più divertenti dell’anno del pallone: le trattative, i nomi che circolano, si trascinano dietro desideri e aspettative e a metà stagione, un reset, l’idea di poter ricominciare, ripartire in modo migliore, piace, serve un po’ a tutti. Sappiamo bene che il più delle volte gli acquisti di gennaio sono delusioni, fregature, ma nessuno ci tolga questo momento per favore. Buon mercato a tutti.
Francesco Pancari